Campionario di inutilità e ipse dixit dal consiglio comunale di Aosta del 25 e 26 gennaio, riuniti per penuria di spunti.
In due giorni, le bordate hanno lasciato spazio alla concordia. Meditazione, intese bipartisan: manca solo che volino bacini da destra a sinistra e da sinistra a destra.
«Avrei il dubbio che questo non votante abbia dei problemi»
Ettore Viérin (PdL). Mica solo il non votante…
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«Evidentemente i testimoni di geova, ai quali non appartengo e a cui non apparterrò mai…»
Paolo Momigliano Levi (Sinistra per la città) si lancia in equilibrismi religiosi parlando di testamento biologico
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«Mi viene da dire “meno male che non ho un cane” perché ho già tanti di quei problemi»
Mentre si parla ancora una volta di cacche di cani, Iris Morandi (Alpe) fa ammissioni
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«Tibaldi, può non essere d’accordo, ma non faccia così!»
Momigliano scambia “fratel Lattanzi” per un fantomatico “fratel Tibaldi”. E pochi minuti dopo, non contento, bissa
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«Ha chiesto la parola il consigliere vicesindaco»
Per Ettore Viérin, ecco un nuovo vicesindaco: dopo Fabio Platania (PD), è il turno di Guido Cossard (Stella Alpina)
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«Sulla “chiusura a riccio” bisognerebbe chiedere il parere al capogruppo dell’Union»
Secondo l’opposizione, Andrea Paron (PdL), si chiude a riccio.
Ettore Viérin ricama freddure sul collega Ezio Riccio (UV)
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«Volete un minuto per meditare?»
Ettore Viérin è un presidente del consiglio ascetico
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«L’assessore è sempre precisissimo e puntuale: ha sforato soltanto di undici minuti e 40 sui dieci che aveva a disposizione»
Viérin bacchetta con il sorriso sulle labbra Delio Donzel (Stella Alpina) che si è fatto prendere la mano da un intervento fiume
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«Pregos consiglieras Morandis Iris»
Viérin dà la parola, maccheronizzando pure il latino, a Iris Morandi per esporre l’interrogazione intitolata “De inutilitate”. Non ci sono più gli Ettore Viérin di una volta…
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