Campionario di inutilità e ipse dixit dal consiglio comunale di Aosta del 26 e 27 ottobre, riuniti per penuria di spunti.
«Lei ha presentato una domanda di attualità sulla rotonda dell’Arco d’Augusto, che è così da quando ero bambino io»
Il presidente del consiglio Ettore Viérin (PdL) eccepisce sull’attualità di una domanda di attualità
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«Se vogliamo giocare al verbo o all’aggettivo, uno può scrivere mozioni ad ogni rigo»
Il suo omologo romano gioca al dottore, il presidente del consiglio (comunale) gioca al linguista
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«La invito per evitare queste romanzine di convocare la conferenza dei capigruppo»
Michele Monteleone (PD) al linguista non potrebbe giocare
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«Come gruppo siamo molto dispiaciuti per questo predicozzo che lei ci ha fatto ad inizio seduta. Se c’è qualcosa da dire in termini di ammissibilità non spetta a lei: il predicozzo saremmo noi a farglielo perché non ha fatto il suo dovere. Lei non è legittimato a decidere niente»
«Grazie a Curtaz per il contro-predicozzo»
Carlo Curtaz (ALPE) e Ettore Viérin (PdL) alla guerra del predicozzo
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«Se io sono il presidente, non è detto che devo digerirmi tutto come il Dolce Antonetto»
Ettore Viérin chiude “l’affaire predicozzo”
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«Verificheremo se avvicinare le fioriere, ma se parcheggiano un’Ape 50 non sappiamo cosa farci»
Il sindaco Bruno Giordano (UV) sfodera praticità contro il parcheggio selvaggio in piazza Manzetti
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«Ieri avevo una cravatta viola, e il sistema di voto si è bloccato. Oggi l’ho messa verde speranza, speriamo funzioni»
Ettore Viérin, e l’abbigliamento portafortuna
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«Ho fatto una bicca io, ho schiacciato “No” invece di chiudere»
Ettore Viérin sbaglia a votare. Quando il sistema funziona, ci si mette lui
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«Taglio tutta l’esposizione e andiamo direttamente al voto?»
Paolo Fedi (ALPE) sconsolato dalla continua bocciatura delle sue mozioni
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