L’ultima puntata sulla vicenda dei parcheggi sotterranei dell’ex residence Mont Blanc, che sorge ad Aosta tra via Roma e viale Gran San Bernardo, ha visto come protagonisti l’Associazione Libero Pensiero e gli Amici di Beppe Grillo. Il «gruppo di cittadini apolitici, più o meno in regola con la legge» (definizione dello stesso Stefano Ferrero, presidente di ALP), ha esposto denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. A far prendere questa decisione soprattutto alcuni costi a carico dell’amministrazione regionale, previsti dalla perizia di valutazione dell’opera, che sembrerebbero eccessivi, forse addirittura gonfiati.
Correva l’anno: cronistoria di un residence
La saga ha inizio nel 2008, il 17 dicembre, giorno in cui l’assessore alla sanità Albert Lanièce boccia la scelta di acquistare il residence per farci parcheggi. Questi nuovi posti auto avrebbero dovuto aggiungersi ai 600 che saranno situati sotto la nuova ala est dell’ospedale Umberto Parini. In seguito, precisamente il 13 ottobre 2009, la giunta Grimod dispone di costruire i parcheggi a sud dell’attuale ospedale, nell’area verde su via Saint-Martin de Corléans.
«Nel frattempo – ricostruisce Ferrero – l’ex Mont Blanc ha subito in pochi mesi parecchi passaggi di proprietà, perché i vecchi proprietari, minacciati di esproprio, hanno preferito vendere». Dall’Ambra srl, dei proprietari della Gros Cidac Celesia e Vietti, l’edificio passa all’immobiliare Santa Margherita di Alessandria. A fine 2009, arriva la Saint-Bernard srl, il cui socio di maggioranza è l’Edilsud srl di Giuseppe Tropiano, organizzatore della festa dei Santi Giorgio e Giacomo. Nella “cordata” ci sono anche Mario e Gabriella Cuc, della EdilDueCi (ex Edilcuc) di Saint-Pierre, gli imprenditori edili Alessandro e Fabrizio Cecchetto, Claudio e Corrado Coda, figli del broker Gianni, nella definizione di Ferrero «braccio destro di Rollandin», e l’ingegnere Serafino Pallu, «condannato – spiega Ferrero – ad un anno di reclusione per il crollo della caserma della Guardia di Finanza di via Chambéry e già capo della commissione edilizia del Comune».
Lo “straordinario” consiglio comunale di fine legislatura
Si arriva al 13 maggio di quest’anno, dieci giorni prima delle elezioni comunali. La giunta uscente convoca un consiglio straordinario per votare il via libera alla modifica dell’accordo di programma tra Regione e Comune di Aosta. Questa soluzione permetterà alla Saint-Bernard srl di realizzare in deroga al piano regolatore il parcheggio sotterraneo nell’area dell’ex residence Mont Blanc: 509 stalli, destinati all’acquisto da parte dell’amministrazione regionale.
L’aula si infiamma. Gli ex alleati di maggioranza del Partito Democratico, diventati avversari nella campagna elettorale, cercano di mettersi di traverso. Ci sarebbe, prima di tutto, un vizio di forma: nei 45 giorni prima di un elezione, la seduta straordinaria è convocabile solo per motivi di urgenza e inderogabilità. Interviene il capogruppo Alder Tonino: «L’interesse pubblico in questo intervento non è evidente e se ne può discutere tranquillamente tra un mese, quando si insedierà il nuovo consiglio. Credo sia il primo caso in cui un privato fissi una condizione inderogabile per un ente pubblico, e trovo paradossale che il Comune debba accelerare i tempi per arrivare all’appuntamento. E’ un’operazione intollerabile, e non comprendiamo per quale motivo la giunta abbia rilevato l’urgenza in questa delibera».
Si vota una sospensiva, che non passa per l’astensione di Tonino Zafettieri (PD). Il resto dei Democratici, assessore e vicesindaco compresi, abbandona l’aula. Anche Aosta Viva e Verdi si aggiungono alla protesta chiedendo che «il sindaco fornisca il dato del costo dell’operazione e le motivazioni dell’urgenza, non illustrate nella delibera», e facendo ostruzionismo in aula. Chiamato in causa, Guido Grimod risponde: «Il parcheggio, esterno alla tangenziale, è una scelta importante. Per il bene comune e l’utilità pubblica è necessario prendere decisioni tempestive. Abbiamo la preoccupazione di garantire la sosta nel suo complesso, per l’ospedale e per la porta nord della città». Non soddisfatti dalle argomentazioni del sindaco, Aosta Viva, Verdi e Rifondazione abbandonano l’aula, a questi si aggiunge anche Lucia Pellissier dell’Union Valdôtaine. La delibera passa per un solo voto, grazie all’astensione di Tonino Zafettieri, rimasto al suo posto, e al voto favorevole del futuro alleato Ettore Viérin (PdL).
Back to the Future – Ritorno al Futuro
Sarà stata forse tutta questa urgenza, da parte della maggioranza uscente, ad aver fatto drizzare le antenne a Libero Pensiero. Tant’è che da tre, quattro mesi l’associazione ha cominciato ad analizzare l’affare tra la Regione e la Saint-Bernard srl. Tanti i punti contestati, tra i più rilevanti il costo del parcheggio: «La perizia (commissionata agli ingegneri Mario Maione e Davide Caruso, ndr) sovrastima, o addirittura super-stima, il prezzo dell’opera», spiega Stefano Ferrero. Le quotazioni dell’Agenzia del Territorio infatti, stimano il prezzo al metro quadro per un parcheggio sotterraneo tra i mille e i 1200 euro, a fronte dei 2358 euro, che sarebbero indicati nel documento. Il condizionale è d’obbligo, in quanto ALP non è riuscita ad ottenere quest’ultimo né dall’Amministrazione regionale, né dal difensore civico. I due ingegneri però, “interrogati” dalla giornalista della Stampa Laura Secci, non hanno smentito la tariffa.
Di più, secondo ALP, la perizia sarebbe dovuto essere affidata alla stessa Agenzia del Territorio per un prezzo tra i mille e i duemila euro, a fronte dei 30 mila spesi per la consulenze dei due ingegneri. Roberto Cognetta, presidente del meetup valdostano di Grillo, evidenzia anche un sospetto conflitto di interessi: «La Saint-Bernard srl ha sede nello studio dell’assessore al turismo e sport Aurelio Marguerettaz, di cui è socio anche Marco Sorbara, che ha fatto il pieno di voti alle scorse comunali di Aosta, diventando assessore alle Politiche sociali. Probabilmente è stata costituita e supervisionata dallo stesso assessore, che fa parte della squadra che ha studiato l’ampliamento dell’ospedale e il nuovo parcheggio nell’ex residence».
Manca uno studio del traffico, dato emerso già nel consiglio comunale del 21 luglio scorso, per ammissione dell’attuale assessore alla viabilità Stefano Borrello (Stella Alpina). Giuliana Ferrero, all’opposizione con il Partito Democratico, ha chiesto quali sarebbero state le condizioni del traffico nella rotonda di via Roma. Borrello, nella sua evasiva risposta, ha potuto solo ipotizzare il calo del traffico in via Ginevra. «E’ evidente - ha chiosato la Ferrero – che non c’erano requisiti di urgenza nella delibera approvata a maggio, considerando che oggi, dopo oltre due mesi, non ci sono ancora i documenti tecnici sul tavolo della giunta».
Il dossier
Sintetizzando, dal dossier di ALP emergono tanti altri aspettti più o meno collaterali alla questione. Viene indicata come meno dispendiosa «l’acquisizione coattiva dell’area e l’affidamento mediante contratto d’appalto» rispetto alla soluzione attuale, che si configura come “acquisto di cosa futura”. Viene criticata l’impostazione della perizia, che sarebbe tesa più a confermare la scelta dell’amministrazione piuttosto che indicare tutte le possibili soluzioni. Si fa presente che non tutta l’area interessata è di proprietà della Saint-Bernard srl, cosa che potrebbe creare problemi nella costruzione. In un altro passaggio è evidenziato come un piano in più nel parcheggio di piazza Caduti nei lager nazisti basterebbe a sopperire i bisogni di posti auto, come il fatto che nel precedente accordi di programma fossero già disponibili 800 posti, ritenuti sufficienti.
Poi è la volta delle mancanze. Mancano garanzie sulla tempistica, i costi del collegamento tra parcheggio e ospedale e quelli di gestione, manutenzione e personale. Si contesta una carenza di garanzie sull’efficienza dell’azienda interessata e sulle soluzioni da applicare in caso di fallimento di questa o di altri imprevisti. Non convince anche l’applicazione di procedure speciali dal punto di vista amministrativo, applicabili solo per edifici pubblici e non, come in questo caso, per privati. Rilevanti le critiche sul rapporto di mercato stesso tra Regione e Saint-Bernard srl, che dovrebbero essere a vantaggio della prima. L’impresa può costruire il parcheggio solo grazie ad una sua concessione in deroga nei confronti delle disposizioni urbanistiche, che altrimenti non lo permetterebbero. A margine, difetta di dietrologia una nota sul funerale di Giorgio Nasso, organizzatore della festa dei calabresi scomparso da poco, dove erano presenti molte personalità politiche.
Il presidente Augusto Rollandin, già interpellato in consiglio regionale da Roberto Louvin (ALPE), ha commentato la questione: «Sono straconvinto della necessità che quei lavori vengano fatti. Non ho letto il dossier, e se attacca l’area parcheggi dell’ospedale nemmeno mi interessa leggerlo. Come si fa a parlare di lobby del cemento quando ci sono in ballo lavori per aumentare i servizi a disposizione di tutti i cittadini? Stiamo facendo tutto alla luce del sole».
Sono grato alle associazioni di cittadini che mettono tempo ed impegno per raccogliere e divulgare informazioni che a volte sfuggono nel panorama complesso ogni giorno presentato dai media, o che addirittura non vengono diffuse, si veda quella sul prezzo di acquisto dei garages. Mi vengono poi in mente un’idea e una domanda. L’idea: non sarebbe il caso di sollecitare un intervento della Corte dei Conti? Una domanda: ma occuparsi di questa e di altre questioni non dovrebbe essere compito delle forze politiche di opposizione?
Ha centrato il punto: nel panorama complesso dell’informazione, certe notizie – anche se sono cruciali – sfuggono. Sono state più volte riportate da numerosi organi di informazioni sia le vicissitudini consiliari, in Comune e in Regione, sia l’iter per giungere alla costruzione e alla vendita dei parcheggi, sia le “contromosse” dell’opposizione, sia l’iniziativa di Libero pensiero e grillini per fare chiarezza sulla questione, presentando due dossier e portandoli fino in Procura e alla Corte dei Conti.
Il problema, se permettete, è la distrazione del lettore medio e, ancor di più, dell’elettore medio. Il lettore medio dà un’occhiata ai titoli, ma non si appassiona a vicende complesse come questa: «Facciano i politici, che sanno». L’elettore medio, i giornali (cartacei e online) proprio non li legge.
Parto ovviamente dal presupposto che gran parte delle testate sulla questione ha dato ampia copertura e il risalto dovuto. Ovviamente ci sono le eccezioni, ma è così ovvio dirlo che è inutile ripeterlo.
Venendo all’opposizione: non ho un’idea chiara, in merito. Avrebbe potuto fare di più? Si può sempre fare di più ma, per dirla tutta, molti degli elementi evidenziati dall’ALP erano già stati resi noti dalle opposizioni consiliari in precedenza e riportati dalla stampa. E qui, torniamo al problema precedente: distrazione, stanchezza, distanza da ciò che richiede fatica per informarsi.