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La parabola del Pippo Baudo

di in comunali 2010, politica, Vanity Foire il 5 giugno 2010 alle 08:00
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Ve lo immaginate un Pippo Baudo a fine carriera a cui viene affidato il sabato sera di Raiuno? Ve lo immaginate in smoking scuro e papillon, capelli tinti di fresco e sorriso smagliante? Bene.
Inizia la diretta: «Stasera ci sbellicheremo dalle risate, questo nuovo format che arriva dagli Stati Uniti vi farà dimenticare qualsiasi programma sia venuto in passato». Primo spazio pubblicitario. Rientro in studio. Pippo Baudo, sempre in forma smagliante, riattacca il disco: «Sarà una serata indimenticabile, ci divertiremo come non mai». Pubblicità.
«Ci  sganasceremo». Pubblicità. «Proverete emozioni che non pensavate possibili». Réclame. «Altro che quei vecchi varietà nazional-popolari o quelle serate troppo colte e che fanno sbadigliare».

E via così fino alle 23.40, quando Pippo Baudo, novello Ercolino Sempreinpiedi, chiude: «E’ stata una serata divertentissima, alla prossima settimana». Ma non è successo niente in due ore e mezza.
Niente di niente, a parte una cosa: Pippo Baudo che parla del suo nuovo programma.

La ggente
Intanto la gente ha cambiato canale, ha messo a malincuore quel nuovo reality in cui cinque ragazze e cinque ragazzi stanno chiusi in una casa senza toilette su Canale 5, oppure ha guardato il solito programma di Piero Angela, relegato su Raitre, o “La grande storia” con i retroscena di quella volta che Mussolini fece cucù ad Hitler ad un meeting internazionale, su Raidue. Altri sono andati a dormire o sono usciti a bere una birra.
Il povero Pippo Baudo, convinto che basti essere Pippo Baudo per divertire la gente, verrà sospeso dal direttore di rete e starà in panchina per un po’. Forse per sempre.

Ancora critiche al PD?
Non servirebbe un nuovo, l’ennesimo, articolo sul PD valdostano. Basterebbe linkare qualcuno di quelli vecchi, di inizio dicembre o di fine gennaio, o ancora un’intervista di marzo in cui Emilio Zambon ammetteva di «andare allo sbaraglio», se necessario. Ma la “Parabola del Pippo Baudo“, nota sin dal tempo dei Vangeli, è più che mai utile dopo che i vertici democratici aostani hanno liquidato il disastro elettorale aostano con un “tutto bene, proseguiamo il cammino“. Precisamente, si legge in una nota diffusa dopo la Direzione regionale di giovedì, “occorre continuare a lavorare, nel solco della storia autonomista e federalista della regione, alla costruzione di un campo di centrosinistra alternativo al blocco di centrodestra“, per un “Partito Democratico sempre più popolare, radicato nei bisogni di lavoratori, imprese e famiglie, e alla costruzione di una nuova forma partito che dia sbocco credibile alle esigenze di rinnovamento della politica“. Pari pari al «ci divertiremo» del varietà di Baudo che, senza un canovaccio, senza un capo-comico, senza un corpo di ballo e una soubrette scosciata, senza nemmeno un gioco telefonico, fa flop. La solita serie di intenti senza contenuti, all’insegna del “volemose bene“: Pippo Baudo se ne stupisce, il direttore di rete no.

Responsabilità? No grazie
Dopo la débâcle elettorale, in cui si è andati al traino dell’UV finché si è potuto, poi si è rifiutata l’alleanza con il resto della sinistra, poi si è messa su una coalizione di tanti piccoli contenitori semi-vuoti, infine si è incentrato tutto su un cartello stradale in disuso da quindici anni, ora si fa spallucce: “Non è successo niente, continuiamo in questa direzione“. E forse, le spallucce saranno il simbolo della prossima campagna elettorale, dopo il divieto di baffi (a destra nella foto).
La parabola del Pippo Baudo calza a pennello con il PD locale, ma anche con quello nazionale, non fosse per un aspetto. C’è un partito che parla di programmi senza mai dire quali siano, e comunicando male. Ci sono gli elettori che “cambiano canale” e votano gli intellettual-popolari “à la Piero Angela” di ALPE o di Sinistra per la città. Ci sono quelli che “cambiano canale” e scelgono altri varietà o si assuefanno ai reality, votando UV o Stella Alpina. Ci sono quelli che vanno a dormire o escono di casa, astenendosi dal votare un partito che non li rappresenta più e da una politica che non offre alternative migliori.

Ma non c’è nessun direttore di rete che sospende il Pippo Baudo di turno, che non si rende conto, preso com’è a magnificare sé e il proprio operato, che a guardarlo non è rimasto più nessuno.

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  1. Intanto la gente ha cambiato canale, ha messo a “malinquore” quel nuovo reality in cui cinque ragazze e cinque ragazzi stanno chiusi in una casa senza toilette su Canale 5…Ancora critiche al PD? Non servirebbe un nuovo, l’ennesimo, articolo sul PD valdostano. Basterebbe linkare qualcuno di quelli vecchi…
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    Io direi che prima di ripetersi nello scrivere le ennesime menate, sarebbe anche opportuno almeno saperle scrivere in italiano corrente e corretto.
    Saluti a voi tutti, ma a malinquore

  2. Grazie per la segnalazione che, seppur fatta a modo suo, è sempre utile.
    Trovo però che il suo contributo voglia liquidare come “menata” una riflessione che il suo partito non vuole fare, pensando di raccogliere consenso dimostrandosi il primo della classe, o il maestrino dalla penna rossa

  3. A malinquore prendo atto che il suo livore travalica ogni forma di colloquio obbiettivo. Lei continua a voler attribuire al Pd cose che evidentemente pensa solo lei e pochi altri detrattori. Continui pure così, tanto abbiamo capito che i suoi apprezzamenti avranno sempre lo stesso “taglio”. Altro che primo della classe…

  4. Mi sembra fuori luogo parlare di “livore”. Personalmente considero gli iscritti al Partito Democratico, con cui mi è capitato di discutere durante la campagna elettorale, delle persone a modo e degne di rispetto. (Mi sembra di dire una cosa ovvia, ma evidentemente…).

    Poi però, quando si tratta di tracciare un giudizio politico, alla luce anche dei risultati conseguiti, bisogna essere onesti. Già prima delle elezioni, sia io, sia Mano avevamo espresso dei dubbi sulla strategia PD: ora a noi questi dubbi sembrano confermati.

    Sono curioso di vedere cosa uscirà fuori dall’incontro prossimo del 7 giugno. Per cui martedì/mercoledì uscirà di nuovo qualcosa sul PD, ma non credere che mi presenti lì prevenuto, con il post già scritto.

    Tu parli di “pochi detrattori”, ma io credo che questa definizione gridi vendetta nei confronti di chi, come Marino Guglielminotti-Gaiet, ha espresso un certo tipo di giudizio dopo la tornata elettorale, non tanto dissimile in certi passaggi da quello di questo umile blog. Poi… saresti sorpreso di quanti, anche insospettabili, condividano il nostro “taglio”.

  5. Signor Bruscia,
    il livore lo vedo solo da parte sua. Non oso immaginare come abbiate potuto reagire, all’interno del partito, alla lettera aperta di Umberto Fossà. O alla dimissioni di Marino Guglielminotti-Gaiet, di Simona Mele e di Simone Agrestini, avvenute dopo le elezioni. Per non parlare delle “bislacche” prese di posizione dei vari “ex” Florio, Calì, Cheillon, Pivato.
    Se la vostra linea è questa, inizio a capire ancora meglio l’emorragia di iscritti… e di voti

    Saluti

  6. A me la parabola sembra che calzi alla perfezione…
    Lo dico a malinquore avrei preferito una bella iperbole…

  7. ma non vi ha mai sfiorato l’idea che “a malincuore” si scriva con la “c” di cuore, e non con la q (malinquore)? O è una nuova moda demenziale? (scusate sono un po’ in là con gli anni e non capisco questo modo di scrivere bizzarro…)

  8. Caro mullahomar, se lei avesse seguito con più attenzione tutto lo sviluppo e l’evoluzione de La parabola del Pippo Baudo avrebbe avuto l’occasione di leggere… scritto dall’estensore dell’articolo, la parola malincuore con la “q”. Naturalmente dopo aver fatto notare la castroneria lui si è affrettato a correggere la parola immediatamente. Il fatto che si continui a scrivere “malinquore” con la “q” è solo una garbata presa in giro.
    Saluti

  9. Davanti ad un cultore della lingua come lei, mi cospargo il capo di cenere

  10. Uno Stefano propositivo.
    Perché non assumiamo la dicitura “malinkuore”?

  11. Posso capire l’astio nei confronti di un partito, ma il tuo atteggiamento è infantile. (incazzati pure, ma è quello che penso). Vuoi dirmi una sola legge o un solo provvedimento, decreto, in cui il PD ha fatto lingua in bocca con il mafioso di Arcore? L’opposizione regionale del PD in questa legislatura è stata ferma e intransigente,come saggio e oculato è stato il comportamento poilitico. Molto più delle altre opposizioni. Per opposizione intendo presenza in aula, la presentazione di mozioni, emendamenti, voti specifici e mirati, capaci di mettere in difficoltà la maggioranza, ecc., non certo le facili battute populiste sui giornali, sui media, nei blog che sono fini a se stesse.

    Vedi Mano, le critiche anche quelle più dure, hanno un senso se sono credibili, ovvero se poggiano su qualcosa di concreto. La politica non si fa creando luoghi comuni e campando su quelli.
    Sei naturalmente libero di fare e dire quello che vuoi. Ma non ti incazzare quando qualcuno rimarca le tue contraddizioni. Non ho memoria di un solo tuo post che non sia polemico con il PD (che si parli di politica, di sport, o di fontine). Mi dispiace sinceramente che il mio partito ti faccia stare così male…
    Speriamo che le vacanze ti rilassino un pochettino…

  12. Vede, signor Bruscia, a me sembra più infantile il comportamento di un adulto che rimarca per giorni un refuso, sfotte per l’italiano altrui e sparisce per un mese, per poi riapparire e voler fare il primo della classe sparigliando le carte e cambiando discorso.
    Il PD a livello nazionale fa un’opposizione inefficace – mi pare un’analisi condivisa da parte di tutti gli altri partiti, dai politologi, dai commentatori, e non una mia idea balzana. A livello regionale, fino all’altro ieri (oggi c’è stata una conferenza stampa congiunta con ALPE), inesistente.

    Avrei dovuto dire che la strategia elettorale del PD è stata vincente? Che ha portato via un sacco di voti ai partiti autonomisti, che si è differenziato dall’ALPE e che ora, dopo la batosta, fa un’opposizione diversa dalla loro? Dovrei dire che c’è stata una rapida presa d’atto e un gesto di responsabilità di chi ha sbagliato le carte in tavola? Dovrei dire che così facendo il partito cresce e si radica?

    Se questo fosse un sito di fantapolitica, forse sì. Ma, visto che non lo è, continuerò con le mie analisi infantili e i miei commentini idioti

    Saluti

  13. “Non siamo morti”
    di VdA Today in comunicazione il 9 luglio 2010 alle 11:04
    Ma siamo in silenzio. Da troppo tempo.
    Oggi, almeno, c’è la scusa dello sciopero.

    Questo è il titolo un pò triste dell’ultimo articolo di VdA Today, diventato per sua convizione, un blog desaparecido, e che ci da la sensazione palpabile della solitudine e del deserto di partecipanti. E proprio per ridargli quel minimo di ossigeno ad evitare per il momento di staccare la spina, ho inviato ad arte un commento un pò polemico.

    Vede signor Mano questa è la prova del nove che quello che ho scritto è la verità. Lei non accetta e non può sopportare la possibilità che le dò di poter risvegliare dal torpore mortale questo sito. Lei guarda sempre il dito e tralascia di vedere cosa questo indichi. Accetti un consiglio da un adulto “infantile”… non si lasci trascinare dal suo caratteraccio, vedrà così che “in hac lacrimarum valle” tuttora esiste positività e come dice Petrarca:
    …al passare questa valle
    piacciavi posar giù l’odio et lo sdegno,
    vénti contrari a la vita serena;
    et quel che ‘n altrui pena
    tempo si spende, in qualche acto più degno
    o di mano o d’ingegno,
    in qualche bella lode,
    in qualche honesto studio si converta:
    così qua giù si gode,
    et la strada del ciel si trova aperta.

    Ricambio i saluti

  14. Caro Mano, ha ragione Bruscia. Tu fingi di non vedere, per posizione presa, dove indica il suo dito. Tu fingi di ignorare il modello Rhêmes-Notre-Dame!

    Il modello Rhêmes-Notre-Dame è la nuova rivoluzione di ottobre che ha sancito la piena affermazione del PD, e della giustizia proletaria, nella scorsa tornata elettorale valdostana.

  15. Non volevo rispondere a questa risposta superficiale e tendenzialmente “perculante” (che vuole prendere per i fondelli), ma penso che piuttosto abbiate ragione voi, entrambi, accomunati da una mera lotta che tende essenzialmente alla distruzione senza mai essere costruttiva. Una sorta nostrana di coppia Kamikaze. Ma voi avete un riferimento politico diverso da quello di Bin Laden?
    Evviva VdA Today

  16. Kamikaze!? La mia vita vale ben di più delle sorti del PD VdA!

    Scherzi a parte, non so come risponderti. E’ lampante che abbiamo idee diverse, credo che dovresti accettarlo e limitarti ad esprimere la tua opinione, che è sempre benvenuta.

    Anche per quel che riguarda il “riferimento politico”. A me va anche bene che tu sostenga le posizioni del partito in cui militi. Io cerco, con la maggiore onestà possibile e spirito critico, di raccontare la politica. Non c’è nessuna presunzione di “spostare voti”, sarebbe ridicolo, o di lanciare campagne contro questo o quel partito.

  17. Ma per favore! E’ evidente che siete un pò spaesati. Quasi in confusione, se neanche voi sapete coniugare un minimo di realtà politica, se neppure voi sapete dare un vostro impulso per leggere una realtà diversa dei fatti, che non siano predeterminati ad affossare solo il PD VdA.

    Ma voi oltre a questo hobby, avete vostre idee politiche costruttive per la Valle? O fate solo parole? Dite che la mia opinione è la benvenuta, ma è troppo facile scrivere di rimando e in risposta alla mia. Non c’è par conditio. E’ mai possibile che il sottoscritto non possa avere un obiettivo di riferimento?

  18. Mi sbaglierò, ma ho l’impressione che la tua personale idea di “idee politiche costruttive” sia “avere le mie stesse idee”. Idee peraltro che coincidono con la linea del vostro direttivo. E dicendo “direttivo” faccio una sineddoche.

    Te l’ho già detto qualche volta, ma te lo ripeto. E’ incredibile come il tuo impianto argomentativo sia simile a quello di un berlusconiano.

  19. Vedo che il termine sineddoche lo usi con voluttà, l’ho letto nei tuoi scritti molte volte. Per chi ci legge mi permetto di dare una semplice spiegazione. Es: “Le vele presero il largo nel meriggio”. Con questo enunciato evidentemente si sottintende che siano delle barche a prendere il largo. Dico “vele”, ma intendo “barche”. Oppure, quando dico che c’è stato un lancio di una lavatrice sul mercato, non intendo dire che qualcuno si è divertito a gettare, magari dal sesto piano, l’elettrodomestico.

    Quando io espongo un pensiero questo esula da ogni impianto strutturale predeterminato, come tu maliziosamente stai insinuando. Io le lavatrici al massimo le pubblicizzo, non le faccio volare.

  20. Sarà perchè in un certo senso la democrazia rappresentativa è per l’appunto una sineddoche. Io la chiuderei qui, se sei daccordo.

  21. Ok. Come dice qualcun altro… passo e chiudo.