Se gli abitanti di Aosta fossero cento, 83 avrebbero diritto di voto e 17 sarebbero “under 18″.
55 abitanti sarebbero andati a votare, solo 52 avrebbero dato un voto valido: ben due voterebbero scheda bianca e uno nulla, mentre cinque anni fa sarebbero stati addirittura quattro a non dare un voto valido.
Nella città dei cento aostani, 31 sarebbero coloro che voterebbero l’alleanza risultata vincitrice tra UV (12 voti), Stella Alpina (9), Popolo della Libertà (5), Fédération Autonomiste (4) e Lega Nord (un solo votante, nemmeno convinto).
La seconda coalizione, quella autonomista e progressista, avrebbe 14 voti, ma ben due aostani voterebbero soltanto l’accoppiata Curtaz – Morandi e non uno dei due partiti, ALPE (9 elettori) e Sinistra per la città (3).
Al palo la coalizione tra PD (6 aostani virtuali) e IdV, ferma ad uno, che totalizzerebbero sette votanti su 100 abitanti.
Non si vuole assolutamente mettere in dubbio la democrazia: va detto però che, se chiedete in giro chi ha votato UV, chi Stella Alpina, chi PD, chi ALPE e chi PdL, è normale che nessuno dica di averlo fatto.
PS: quasi quattro aostani su 100 hanno votato Mauro Baccega.
L’ultimo dato è quello più emblematico!
probabilmente sono i quattro ai quali ha promesso la casa popolare
Razza in estinzione???
Ma quando mai!!!
28 + 2 aostani su cento, che fa 30, hanno fatto capire chiaramente qual è la seconda coalizione da queste parti.
Mon Dieu de la Vallée! Ci vorrebbe una bella capoccia sveglia e purtroppo necessariamente già introdotta nella vita politica locale, capace di contornarsi di validi prodi, con la spinta emotiva di radunare queste anime gonfie e non disperse.
Stai a vedere, che se fosse, l’anima de “lo martire Chanoux” ritorna a vivere tra quelli che si sentono già chiari e convertire quelli malgrado loro già torbidi.
Uno insomma, così sveglio, da essere capace di cogliere il malcontento.
E perbacco!