«Vogliamo essere la voce di quella sinistra che non si sente rappresentata da un PD troppo indeciso»: secondo il candidato radicale Flavio Martino, “Sinistra per la città” unisce, mantenendo la loro identità, tutti quei frammenti della sinistra «che da soli non sarebbero particolarmente incisivi».
«La sinistra in città c’è, esiste, vive»: parole del consigliere uscente e ricandidato Valter Manazzale, nella serata del 12 maggio all’Hostellerie du Cheval Blanc, che vedeva la presentazione ufficiale dei candidati per le prossime comunali del capoluogo.
Apre la serata il segretario di Rifondazione Francesco Lucat, suonando al piano e cantando “Bella Ciao“, mentre tutti prendono posto; segue la presentazione dei candidati. Sulla sinistra, campeggiano una decina di cartelloni con foto e testo esplicativo delle posizioni e considerazioni di Sinistra per la città sui vari progetti in ballo per il futuro di Aosta. Dietro gli interlocutori passano le foto scattate dal capolista Paolo Momigliano Levi durante la campagna elettorale.
«Ci sono 200 domande accettate per le case popolari ad Aosta, ma di case ce ne sono solo 108»: Manazzale punta sugli indigenti, in crescita durante la crisi. Il consigliere reintroduce anche il concetto di “reddito di cittadinanza“: «Un cittadino deve poter girare a testa alta anche se non ha un lavoro, non gli si può dire semplicemente “eccoti un tugurio dove vivere e affari tuoi”. Come vogliamo regolare l’essere cittadini ad Aosta? Come vogliamo spendere i soldi? Per il metrò o per la nostra gente?».
Momigliano Levi parla di «recuperare un pochino le ideologie» e insiste molto sul ruolo degli anziani, che considera potenzialmente attivo nella società. Iris Morandi saluta «amici e compagni: sono ben fiera di rappresentarli». Fa riferimento poi alla politica nazionale dove «i grandi uomini del fare sono pescati con tutte le dita nella marmellata» rilevando poi una certa sensazione di delusione da parte di molti unionisti per le scelte fatte dalla coalizione di Bruno Giordano in campagna elettorale.
Un pensiero comune tra Morandi e Carlo Curtaz è andato alla situazione in Grecia. Curtaz ne approfitta per rilanciare: «Le colpe di pochi vengono pagate da tutti. L’Italia sarà chiamata a contribuire in maniera sostanziale alla crisi ellenica. Berlusconi ha messo la prima pietra su moltissime opere poi mai concluse, per mancanza di denaro. Allora mi chiedo: se ci sono così pochi soldi in Italia, come possiamo pensare che ci siano 800 milioni di euro per la sola città di Aosta?».
«Il tesoretto è un grande bluff. Paradossale ma vero: svendere a Roma la propria dignità senza nessun corrispettivo». Critiche anche nei confronti del presidente della Regione: «Rollandin questa volta, e non è la prima, ha bagliato i conti. Calderoli ha di nuovo attaccato le autonomie (in un’intervista a Libero, ndr), ha parlato di togliere soldi alle Regioni a statuto speciale. Nel gioco d’azzardo Rollandin ha puntato sul nero. Un rischio, perchè il PdL non naviga in buone acque».
«Io in questi giorni ho posto delle domande a Bruno Giordano – Carlo Curtaz si riferisce a quanto i cantieri in centro Aosta aiuteranno turismo e piccolo commercio – ma capisco che abbia troppo da fare per rispondere: mi accontento anche delle risposte di Bruno Milanesio». «Per pensare in grande, lavorare bene sul piccolo»: il candidato sindaco propone di riprendere un’iniziativa di un Comune del torinese, che ha introdotto tra gli assessorati quello «alle piccole cose, che sta lavorando tantissimo, sepolto da moltissime richieste dei cittadini».
Bene… abbiamo capito che all’Alpe non va bene quasi nulla di quello che ha proposto la coalizione legata all’UV.
Ma cari signori, una domanda vorrei farla, da ignorante in materia. Loro avranno presentato un programma che può essere condiviso o meno, ma i loro concorrenti cos’hanno presentato?? sinceramente il sottoscritto da semplice cittadino non ha sentito in questo mese di campagna elettorale nemmeno UNA proposta portata dalle altre coalizioni, ha visto solo gente che cercava consenso criticando tale programma avversario.
Si è visto un candidato sindaco che dice di voler creare più giardini e piste ciclabili, ma io mi chiedo: in questo periodo di crisi economica globale, è meglio girare in bici in una città verde o proporre investimenti (condivisibili o meno) che possono comunque muovere l’economia di una città, generare occupazione e quant’altro?
Sinceramente per questi motivi ritengo di scegliere la seconda ipotesi. Ovviamente questa è la mia opinione, anch’essa condivisibile o meno…
Saluti
Maurizio
Caro Maurizio,
trovo che i programmi di ALPE e PD fossero molto vaghi e quasi privi di contenuti innovativi, addirittura svilenti per un elettore medio che se li sia letti.
Allo stesso modo non si può dire che il programma UV sia migliore perché porta – tout-court – delle proposte: occorre valutare queste singole opere. La bontà di un programma non si valuta per la sua lunghezza, ma per i contenuti e le possibilità che questo venga attuato concretamente
Saluti
Programma ALPE – Sinistra per la città
Caro sindaco dei cittadini (è lei in persona?),
Ho tolto il copia-incolla del vostro programma per linkarlo: rendeva il tutto illeggibile
@Maurizio: Il programma dell’Uv è grosso. Per la maggior parte però è composto da punti che sono prioritari per tutte le forze politiche, al di là di quello che viene poi scritto nei siti e opuscoli.
Le differenze stanno spesso nei modi. Esempi lampanti: come migliori gli spostamenti dell’asse nord/sud? People Mover o sottopasso alla stazione? Come fai funzionare il teleriscaldamento? Ci bruci o no i rifiuti? Roba così.
Aggiungo: L’ospedale va rinnovato (tutti daccordo). Vuoi un ala ad Est con parcheggi sotto in zona nord o vuoi una struttura nuova con riconversione della vecchia e valorizzazione di beauregard (più o meno).
Vuoi più parcheggi anche all’interno di Aosta o più esterni con più mezzi pubblici?
@alessandro, certo va benissimo
era una risposta provocatoria al sig. Maurizio che evidentemente se ne era perso un pezzo, non potendoglielo inviare direttamente via mail.
grazie