«Per dirla come gli alpini, “Ch’a cousta l’on ch’a cousta, viva l’Aousta!” E questa cosa “cousta”, è meglio essere concreti»: Augusto Rollandin spiega a modo suo l’accordo politico tra le forze autonomiste al governo in Regione e il centro-destra. Ego Perron però vorrebbe evitare di parlare per l’ennesima volta degli accordi politici: «Si è già detto fin troppo, crediamo che il centro-destra sia un interlocutore attento e sensibile alle istanze della città e della Regione. Vogliamo un’Aosta moderna, una vera capitale. Il nostro progetto è ambizioso, e per questo ha già incontrato i veti dei partiti dei “no”».
La parola va quindi ai due candidati sindaco e vice-sindaco, Bruno Giordano e Alberto Follien, supportati nell’occasione della presentazione ufficiale del programma della coalizione dal presidente della Regione Rollandin, dal presidente dell’UV Perron, dal segretario di Stella Alpina Maurizio Martin, dal segretario di Fédération Autonomiste Leonardo La Torre, dal coordinatore regionale del Popolo della Libertà Giorgio Bongiorno e da Sergio Ferrero, segretario valdostano della Lega Nord. Oltre che da 140 candidati che «veicoleranno il nostro messaggio di rinnovamento ai cittadini», ha detto Perron, e che saranno presentati lunedì 3 maggio alle 20.45 al teatro Giacosa di Aosta.
«Credo di avere esperienza amministrativa e buona conoscenza del territorio – spiega Follien – che sono aspetti importanti per chi si candida. Stimo Bruno Giordano, persona molto preparata politicamente e dal lato amministrativo. Senza conoscere la macchina comunale, si rischia di perdere tempo prezioso prima di essere operativi: per questo ritengo importante la scelta di uomini d’esperienza». Il candidato vice-sindaco elenca le grandi opere in programma, senza mai parlare però della metropolitana: «Dobbiamo rimettere in moto la città di Aosta, dando uno slancio all’economia dell’intera Regione».
Meno pragmatico e più sognatore Giordano, che lancia un messaggio di «cambiamento del ruolo e del volto della nostra bella città» attraverso «un lungo viaggio onirico, che vada al di là delle persone, per fornire progetti importanti. Dobbiamo alzare l’asticella del nostro impegno, partendo dalle basi solide delle amministrazioni precedenti». Il candidato sindaco prosegue, parlando del volto turistico cittadino: «Il primo impegno è quello di rifare completamente il sito internet del Comune, nel quale non c’è nemmeno una foto della città. Perché un turista dovrebbe sceglierci?». Poi spiega che quella della coalizione non è la «cultura keynesiana del potere, che è quella di andar giù di cemento per dare sviluppo, ma un progetto concreto che spiegheremo dettagliatamente».
«Non faremo un nuovo piano “Aosta capitale” per fare investimenti in quattro rotonde», ha però precisato Rollandin. E Giordano ha rilanciato: «La Regione ha deciso di investire in maniera sistematica su Aosta. Nell’immediato è inevitabile qualche disagio, ma abbiamo un sogno. Altro che ricorsi alla Corte europea, altro che “partito dei no”: non perderemo ulteriore tempo a spiegare al partito dei tanti “no” perché bisogna dire alcuni “sì” importanti. Avere un sistema di trasporto efficace ed efficiente, economico e ad impatto zero è un nostro obiettivo».
Ma non mi sembra troppo bello che sia intervenuto Rollandin.
Lui ha un ruolo istituzionale ben preciso e quindi certe cose deve farle il presidente del Mouvement e non lui…
Finalmente d’accordo! Almeno sui ruoli istituzionali. Dépendance, termine francese indicante un piccolo edificio (Comune di Aosta) separato, annesso ad un Albergo o a una villa (Regione d’Aosta).
E’ tradotto in lingua Italiana con dipendenza.
Scusate la banalita` della domanda ma che cosa centra il cemento con Keynes? Forse che non abbia mai capito che il MULTIPLIER era in realta` solo una grossa betoniera !?! Ridicoli…
Credo che Giordano si riferisse al massiccio intervento pubblico nell’economia in funzione anti-ciclica, che in periodo di vacche magre come questo sarebbe necessario. «Non con il cemento», dice lui: è un’idea condivisibile, ma i cinque mega-cantieri sembrerebbero smentire Giordano
Caro Alessandro, ho voluto semplicemente sottolineare come l’uso di certi termini è spesso improprio. Nelle strategie keynesiane il controllo dei cicli avviene principalmente attraverso provvedimenti di carattere monetario e fiscale. Gli interventi diretti e le grandi opere non erano certo la strada da battere di continuo. Poi è strano come il cemento sia un no assoluto quando di contro si vuol fare “le Metrò”. Senza parlare del fatto che la RAVA continui ad immischiarsi in attività (più o meno) produttive, come le funivie di Courma. Le solite grandi parole vuote dei comizi elettorali…
[...] } Mentre in Valle d’Aosta si sfida il senso del ridicolo cianciando di “lunghi viaggi onirici al di là delle persone“, di Keynes e di iniezioni di cemento per regalare all’Aosta Capitale [...]