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Il Generale Zhukov non era responsabile dei commenti anonimi

di in comunicazione, giustizia il 24 aprile 2010 alle 14:52
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Il ruolo di blogger non è equiparabile a quello di direttore di giornale“: la terza sezione della corte d’appello di Torino ha ribaltato la sentenza del tribunale di Aosta del maggio 2006 contro Roberto Mancini, alias Generale Zhukov. Ne deriva un rilevante sconto di pena per il giornalista valdostano, ex vice-presidente dell’ordine dei giornalisti, che prevedeva l’ammenda di 3000 euro e un risarcimento alla parte lesa di 8000 euro, per scendere a quella di “soli” 1000 euro di multa.

I fatti risalgono al novembre del 2005, e partono da una denuncia, per diffamazione e omesso controllo sui commenti del blog, da parte di Marco Camilli, editore di AostaOggi.it e di tre giornalisti valdostani: Luca Mercanti e Cristina Porta, direttore e responsabile della cronaca di Gazzetta Matin e Pier Maria Minuzzo, capo ufficio stampa della Chambre valdôtaine.

In secondo grado la corte di Torino ha attribuito all’imputato solo la diffamazione per due post scritti e firmati Generale Zhukov, mentre per quanto riguarda il secondo reato il giudice ha ritenuto che il gestore del blog non è responsabile per i commenti anonimi: da qui l’assoluzione.

Nel frattempo Roberto Mancini, chiuso il blog del “bolscevico stanco“, è rimasto in rete, questa volta, come direbbe lui, con tanto di “nom e cognom“: cura infatti un’editoriale, all’interno del blog dell’Espace populaire. Da molti anni il giornalista è noto per la sua capacità di attirare ad Aosta, spesso proprio al locale ARCI, personalità di spicco del mondo del giornalismo e della cultura, ad animare serate e dibattiti.

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  1. Vedo che questa notizia non ha destato alcun commento da parte dei media valdostani o almeno di quelli che frequentano questo sito di VdAToday e me ne dispiace: per me e soprattutto per Roberto Mancini che ha subito un affronto personale direi non indifferente! Ricordo che a suo tempo la sua condanna suscitò meraviglia e irritazione da parte della stampa libera e dei primi forum valdostani tra cui annovero il mio Area Democratica VdA. Ricordo gli incontri fugaci e sospettosi, con Roberto per discutere sul da farsi e ancora oggi come allora, trovo personalmente sgradevole ed inquietante, che il caso giudiziario sia stato promosso dalla denuncia di altri colleghi giornalisti valdostani di Roberto.

    Qui nessuno se lo ricorda più, ma anche l’associazione internazionale dei giornalisti senza frontiere prese a cuore la situazione. Situazione apparsa subito anomala e molto atipica nella Regione valdostana. Scrivo qui per ricordare la mia solidarietà offerta a Mancini, certo non così qualificata e potente (il mio piccolo l’ho fatto anch’io), come quella ricevuta da altri suoi conoscenti, ma anche per giustificare alcuni miei atteggiamenti assai scostanti e rabbiosi nei confronti di coloro che usano l’arma della censura anche nei blog.

    Ps. questa è una piccola risposta che dovevo a Mano

    Saluti