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Carlo Curtaz vince le primarie dell’AAP: 826 votanti

di in comunali 2010, politica il 11 aprile 2010 alle 22:29
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Carlo Curtaz è il candidato sindaco per la città di Aosta dell’Alleanza Autonomista Progressista, che raggruppa ALPE, Federazione della Sinistra e associazione Loris Fortuna. L’avvocato 53enne di Gressan ha raccolto 479 preferenze, distanziando nettamente i due sfidanti, Mario Vietti (224 voti) e Paolo Momigliano Levi (120 voti).

826 persone sono andate a votare nei nove seggi allestiti in città e nelle frazioni: la soglia “psicologica” di mille voti, che i tre movimenti avevano fissato come obiettivo, è stata soltanto sfiorata: «Sono soddisfatto e sorpreso per la dimensione del risultato – ha commentato Curtaz – perché abbiamo organizzato tutto molto in fretta, aspettando fino all’ultimo un’apertura dal PD. Se replicheremo l’esperienza in futuro, sapremo sicuramente come migliorare la comunicazione». Le schede nulle sono state due, una sola quella bianca.

Curtaz incontrerà, nei prossimi giorni, i vertici del PD, del PSI e dell’Italia dei Valori, i partiti che formano l’altra coalizione di centro-sinistra che non ha ancora indicato nomi per la candidatura a sindaco e vice.
Si attendono novità anche dal fronte del centro-destra, con la coalizione formata da Union Valdôtaine, Stella Alpina, Fédération Autonomiste, Popolo della Libertà e Lega Nord che sta lavorando ai nomi dei candidati.

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  1. Alessandro, queste dietrologie da “resa dei conti”, francamente lasciano il tempo che trovano. Da più parti leggo consigli, incentivi, pratiche di rianimazione, ricette, per rilanciare l’ALPE. Francamente è un discorso che ha stancato. Se una cosa, un progetto, nascono male, debbono, a sto punto, finire morti. L’autogenerazione, l’autopoiesi, la si può fare per una volta, non all’infinito. Il progetto di Louvin & soci lo trovavo valido anche io. Ma per portarlo, si sarebbe dovuto saperlo portare e Louvin ed il suo gruppo dirigente non è stato in grado. Troppa acrimonie e cattiveria insisistita sul PD per chiedere poi una sua eventuale partecipazione.
    Stop. Punto.
    Ho letto la vostra ultima ricetta… il rincorrere la Lega, diventare la Lega di sinistra, lascia ancora il tempo che trova… Se da più parti si lanciano strali-appelli (specialmente ad una netta definizione politica), significa che il paziente messo bene non è. Ed appoggiare una segreteria sempre più traballante, disomogenea, ostinatamente ad una coerenza partitica, significa essere su di un treno che viaggia lento su di un binario morto. Si dice: territorio, coinvolgimento, tornare tra la gente, gazebo, rilancio proposte, ma alla fine, detto banalmente, non vi crede più nessuno, perchè non c’è un comune punto di chiarezza all’interno del vostro calderone. Siete diventati impresentabili ed oggi, se vuoi fare politica, di questi tempi, si esige chiarezza, pulizia di proposte, immediatezza e soprattutto coerenza. Al PD, qualcosa manca, di tutto questo ma è niente rispetto a quello che manca a voi. Le vostre parole d’ordine sembrano indicare invece il contrario… Siate più umili e ascoltate le idee degli altri, valutate meglio anche i progetti prima di buttarli tutti nel cesso come avete fatto con noi.

  2. Gentile signor Bruscia,
    non riesco a capire nulla del suo commento. Davvero.
    Prima parla di “dietrologie da resa dei conti”: dove le vede? Poi parla di progetti sbagliati che devono morire: quali?
    Nella seconda parte del suo commento, si rivolge a me, all’ALPE o a chi altro?
    Se vorrà spiegarsi, sarà il benvenuto. Altrimenti mi è davvero difficile risponderle…

    Saluti

  3. Se tutto il PD parla come lei capisco perché non vince…

  4. Mah… a me sembra sia al PD che manchino un sacco di cose. La prima di tutte è che non ha capito che solo andando assieme c’è la possibilità di vincere.
    O il PD aspetta di arrivare al secondo per poi decidere il da farsi:
    Opzione 1- se prende più voti dell’Alpe gli chiede l’appoggio.
    Opzione 2- se prende meno voti dell’Alpe appoggia l’UV e tornano amici come prima…

    Chi dice che il progetto dell’Alpe sia nato male?
    Poi sempre Louvin e i suoi amici, Louvin e il suo gruppo dirigente… Non c’è mica solo lui nell’Alpe…
    Ci sono anche altre persone valide e adesso porteremo avanti il nostro candidato sindaco per ottenere il risultato migliore.

  5. Michel, visto che non posso risponderle su Patuasia, perchè lì mi hanno “democraticamente” censurato, eviterò di risponderle anche da qua. Tanto lei ha capito tutto della politica ed è inutile continuare un dialogo tra sordi.

    Caro Andrea Padovani, è un fatto certo, scontato che lei il PD non lo capisca. Se avesse capito qualche cosa terrebbe un atteggiamento diverso e più conciliante nei confronti di chi potrebbe essere una via d’uscita onorevole per questa sinistra assai traballante. Invece oggi lei si ritrova alleato con dei personaggi che si qualificano da soli. Come si sente oggi all’indomani delle “secondarie” che hanno visto la scomparsa dei giovani nel momento in cui dovevano esprimere qualche cosa con un voto almeno di presenza? Io penso che al vostro interno regni molta confusione se non capite noi e vi ostinate a voler capire gli attuali vostri alleati…

  6. capire voi credo sia molto difficile…
    spero che almeno al vostro interno vi capiate.
    Poi vorrei proprio sapere chi sono questi “personaggi”…

  7. Time out: non dicevate tutti “il nemico è dall’altra parte”?

  8. @tutti: Quand’è che si incontrano le segreterie di AAP e PD?

  9. Non ti saprei rispondere. Mi sembra domani o mercoledì, se non mi sbaglio.
    Certo che il nemico è dall’altra parte, ma a certe cose bisogna rispondere.
    Poi queste sono mie opinioni personali, quindi…

  10. Il vero nemico di questa tornata elettorale sarà l’astensionismo!

  11. Ha ragione perfettamente Lorella! L’astensionismo è un grosso male che dobbiamo combattere. Soprattutto ora che dopo il flop dell’ALPE alle “secondarie” avrebbero potuto ammettere che aveva ragione il PD. Lanciare un sindaco con 479 voti si vuole sancire la sconfitta. Come al solito è stato fatto un grave danno ad uno strumento importante che non hanno saputo adoperare. Mi sa che l’ALPE è già al capolinea se uno facesse caso che i partiti coinvolti poi non era uno solo, bensì tre, avendo fagocitato nel flop sia i radicali che rifondazione.

  12. Signor Bruscia, faccia un po’ di critica al suo di partito che ne ha veramente bisogno…
    E il “flop” come lo chiama lei non lo vedo.
    Il PD aveva ragione di cosa?? Di aspettare che l’Union gli dasse il ben servito al posto del biscottino che vi aspettavate???
    Vedremo dove andate voi e l’IdV….

  13. Condivido l’esortazione di Lorella e capisco anche chi dice che è difficile capire la posizione del PD. Le due cose si tengono. Il PD è nato da poco e lentamente (forse troppo lentamente) è uscito d una fase di gestazione e di conflitto che ricordiamo tutti. Ne valeva la pena perchè adesso cè un partito strutturato con dei punti fermi, delle regole e un progetto autonomo. Ciò che si rimprovera al PD è la coerenza nel non aver lasciato andare alla deriva l’UV verso destra senza tentare nulla. Se oggi l’UV è in difficoltà a giustificare le sue scelte con il proprio elettorato è perchè gli abbiamo dato una sponda in continuità con l’esperienza amministrativa della città. Facendo questo abbiamo accelerato il processo politico di crisi, che era in corso già da tempo dentro quel partito, e che ora è destinato a venire fuori. Io penso che comunque vadano a finire le cose l’UV non sarà più quella di prima. La modificazione genetica, da partito popolare autonomista e antifascista a partito localista di destra è all’epilogo e molti elettori (spero) se ne sono accorti. Anche per questo fare un fronte comune, un’Unione di vecchio stampo, contro il nemico comune da abbattere è una scelta sbagliata. Diverrebbe un argomento per trattenere quegli elettori in dubbio. Il PD vuole fare una proposta a quegli elettori, una proposta di cambiamento del sistema politico valdostano. Una proposta di lungo periodo che se riesce a partire da una vittoria al comune di Aosta si avvererà molto prima di quanto pensiamo ma che rimane valida anche se ciò non dovesse succedere. Per questo il compito nostro e dell’ALPE non è solo quello di strappare il comune ma di aprire un percorso di confronto nuovo. L’ALPE, a mio parere, deve ancora passare quella fase di fusione e di riorganizzazione culturale e programmatica che non ha avuto il tempo di fare definendo con più chiarezza il rapporto tra autonomismo, modernità e sinistra. Il PD deve radicarsi nuovamente e prestare più attenzione a tutti quegli elettori che sono delusi da questa fase o che sono tentati dall’astensione comunicando con più forza i temi della propri identità: laicità, lavoro e sviluppo, ambiente, welfare e centralità della persona, famiglia… Io penso che sia più facile vincere in comune con questo schema: 1) mandare la destra al ballottaggio 2) allearsi al secondo turno 3) vincere. E vincere in comune significa aprire davvero una stagione nuova. Per cui tranquilli… facciamo questa campagna elettorale con serenità. Diamo il meglio e proviamo ad esercitare un po’ di fiducia e di entusiasmo… ognuno per la sua parte ma tutti con una “buona politica”. scusate se sono stato prolisso.

  14. Prolisso, ma chiaro, Fabio.
    Com’è che tu e Giorgio Bruscia dite cose quasi opposte?

    Altra domanda provocatoria: come mai, improvvisamente, andate così d’accordo, tra PD e IdV?

    Saluti

  15. sarà perchè mi divido tra due regioni, sarà perchè ormai sono a corto di neuroni, ma asnch’io non so più districarmi in questa meravigliosa fucina di innovazione valdostana.
    Il PD, scusate la Gauche Valdotaine che all’epoca (ce lo siamo dimenticati?) sdoganava Rollandin e Di Pietro gli tuonava contro (a Rollandin) e scusate se non mi ricordo più se avesse o no appoggiato il governo Prodi…
    Il PD nazionale che lancia parole d’ordine su trasparenza nuova gestione della politica e poi…
    L’Arcobaleno che é durato una primavera e poi….
    Il movimento verdi alternativi che per le Europeee agganciano l’IdV anziché appoggiare i Verdi nazionali…
    La nascita de l’ALPE che ha le stesse parole d’ordine del PD nazionale, francese a parte
    L’IDV che farà alleanza con il PD cornuto e mazziato dall’Union
    che si alleerà con un partito che mica la RAI ma les chaines francophones (ma les unionistes le ascoltano ogni tanto o sprecano solo carta a scrivere anche in francese le decisioni prese in italiano?) definiscono senza mezzi termini XENOPHOBES con venature RACISTES…
    In tutto questo bouillon de culture mi scuso ma faccio fatica a capire…
    Vorrei però che mi confortiate almeno su una convinzione: l’ALPE nascerà davvero fra poco meno di un anno… ci sarà quindi il tempo per le persone di buona volontà di poterla arrichire dei migliori contenuti delle migliori idealità dei migliori programmi… o no?

  16. Beh Cesara, per l’ultima tua domanda spero proprio che ciò succeda. Anzi, penso che tutti quelli che vogliano partecipare con idee o contenuti si facciano avanti e sono di certo i benvenuti…

  17. Condivido l’analisi fatta da Fabio. Con il PD ci sono state critiche reciproche, in contesto politico mi pare del tutto normale, in politica non vi è mai nulla scontato. Chi 10 anni fa avrebbe ipotizzato un partito nato da Riccarand, Louvin, Perrin, Tamone, Vallet? Non capisco perché faccia così scalpore la coalizione IdV – PD – PS quando è la stessa alleanza che è stata presentata in quasi tutte le regioni italiane.
    Ribadisco che l’astensionismo sarà il nemico nr. 1 per tutti. Il PD, a mio parere, avrebbe dovuto uscire dal governo di Aosta dopo la vittoria di Nicco e Perrin sferrando un’altro durissimo colpo all’Union, ma, non avendolo fatto allora ha agito correttamente nel non abbandonare adesso. Perchè? Perchè adesso avrebbe dato all’Union la motivazione “ufficiale” migliore per allearsi con la destra, dicendo “il PD ci ha mollati per cui non abbiamo altre soluzioni”, scaricando su lui tutte le responsabilità.
    In tutte le coalizioni ci sono delle anomalie forse non facilmente comprensibili ai cittadini ma vediamo di non creare ulteriore confusione “beccandoci” in continuazione, comportamento che favorirà ancora una volta solo l’Union!

  18. Ecco cosa dice Ilvo Diamanti (link a Repubblica).

    Questo per dare ancora più forza alle parole di Lorella che poco sopra aveva aperto la discussione. Dunque condivido l’esortazione di Lorella, ma non sono completamente allineato con chi dice che è difficile capire la posizione del PD. Se Lorella facesse un piccolo passo indietro con la memoria ricorderebbe che all’interno della GV-DS c’era un gruppo di persone che assieme al sottoscritto, all’attuale segretario e tante altre persone, faceva fronda già come Area Democratica PD-Vda, non approvando minimamente la non uscita dal governo di Aosta, anzi… Dirò di più una delle ultime Direzioni della GV–DS – prima del PD – vide vincente a maggioranza la nostra mozione di uscire da quello stallo politico. Tuttavia l’allora segretario e svariati suoi alleati oggi confluiti verso altri lidi, fecero di tutto pur di non mettere sul tavolo tale decisione. Scrivemmo anche ai probiviri. Ci sentimmo traditi allora perché come dice Lorella quello era il momento d’uscire per fare capire alla gente, alla base, la nostra posizione più che coerente. Tutti ci avrebbero capiti, molti ci avrebbero premiati. Non fu così. L’allora segretario però ne pagò il prezzo politico, lui si che fu cornuto e mazziato proprio dall’UV che gli fregò anche il posto di Sindaco con un loro uomo d’immagine.

    Credo che cesara pavone faccia veramente, di tutto questo parlare, un vero minestrone e meno male che si scusa se fa fatica a capire… forse non abita più da tempo in Valle e non la frequenta con costanza. La Valle d’Aosta, al contrario di tutto il territorio nazionale è veramente una fucina di idee e progetti. Se non fosse per l’UV che si allea così banalmente con la destra proprio per un piatto di minestrone a base di lenticchie, qui come potrà notare, cara cesara, ci sono dei partiti come il PD, l’IdV, e il PS, che hanno a cuore le sorti della gente prima, e della sinistra poi, allendosi anche sulla base di quei valori che in molti tendono a dimenticare come quelli antifascisti.

  19. Mi sono permesso di unire due suoi commenti e di togliere una parte del primo per linkare l’articolo citato.
    La invito ad essere più sintetico, se possibile.

    Saluti

  20. Ma se gli allora DS dovevano uscire dalla giunta in comune come mai Donzel in una delle ultime interviste, a cose già fatte, dichiarava che aspettava ancora la telefonata di Perron? Capisce signor Bruscia che la posizione è poco chiara? Non sto a parlare del cambio di rotta dell’IdV perché proprio non l’ho capito…

  21. Vivo lontanissimo dalla Valle da diversi anni però grazie a internet e correlati mi sento abbastanza informato su quello che accade lassù. Sarà la distanza ma a me la cosa sembra più chiara di quanto molti si ostinino a non dire.

    Il PD in Italia come in Valle non sta affatto bene: governava 30 milioni di Italiani (a livello locale) mentre ora ne governa la metà però dice di aver tenuto alle Regionali. Ad Aosta aspettava di essere chiamato dall’Union perché non poteva perdere un altro capoluogo e perché chi si mette in politica vuole comandare, non stare all’opposizione.

    L’ALPE è nata dalla fusione di chi sapeva che nell’Union si conta solo se si segue la linea di Rollandin e di quegli altri scomodi che nessun altro si vuol prendere e che però qualche voto lo portano.

    Sull’Union non ho bisogno di aggiungere molto. La svolta a destra ha ragioni parecchio finanziarie (come del resto tutta la politica del ni droite ni gauche ha sempre avuto) e un pochino di tutela dei diritti/privilegi che ancora lo Stato italiano ci lascia. Pochi ci si opporranno perché in Valle ancor più che altrove i voti si contano casa per casa, famiglia per famiglia e alla resa dei conti ci si arriva sempre. Anche chi non va a votare finisce sulla lista nera.

    Per questo le alleanze in Valle sono sempre molto precarie: i voti non si vogliono dividere con nessuno. Perdere voti a livello personale per il bene dell’alleanza o del partito è cosa assai indigesta. Non parliamo poi degli ideali. Quelli certo non hanno posto nella realpolitick de chez nous.

    In Valle comanda uno, chi lo segue (a compromessi) soppravvive e agli altri non resta che scannarsi per le due o tre poltrone rimaste. Anche perché, intendiamoci, qualsivoglia poltrona è pur sempre una bella conquista.

    Troppo semplice come spiegazione?

  22. Gentile giorgio.b lei ha ragione faccio un minestrone ma ho anche detto che sono, se mai ne ho avuti, a corto di neuroni.
    Pensi poi che ho pure l’aggravante di abitare anche in Valle, non sono una turista!
    Lei pensa veramente che solo qui (dove, in tutta la Valle o solo ad Aosta?) “ci sono dei partiti come il PD, l’IdV, e il PS, che hanno a cuore le sorti della gente prima, e della sinistra poi, allendosi anche sulla base di quei valori che in molti tendono a dimenticare come quelli antifascisti”?
    … le sorti della gente, le sorti della sinistra… mica male dunque PD PSI e IdV sono sinistra e non centro-sinistra? Ecco vede, sono proprio un’ignorantona!
    Mi dispiace anche di non riuscire a vedere, come da lei affermato che “la Valle d’Aosta, al contrario di tutto il territorio nazionale è veramente una fucina di idee e progetti”.
    Al contrario di tutto il territorio nazionale? Non le sembra un’affermazione azzardata? Avrebbe la bontà di elencarmene alcuni? Così li passo ai miei amici lombardi… sa in Lombardia sono arretrati….
    Un’ultima cosa poi mi taccio: spero che Carlo Curtaz, un galantuomo capace, sia il prossimo sindaco d’Aosta!

  23. Gentile signor Mano, lei aveva scritto: “Non riesco a capire nulla del suo commento. Davvero…[..]Se vorrà spiegarsi, sarà il benvenuto. Altrimenti mi è davvero difficile risponderle. Saluti”.

    Non importa signor Mano, non faccia caso a quello che ho scritto, tanto, come potrà vedere, molti mi hanno seguito e risposto controbattendo. Naturalmente come si conviene con argomenti più o meno personali, e tutti quanti naturalmente a tirare l’acqua al proprio mulino.

    Come avrà visto e letto c’è persino chi mi chiede una critica personale al PD, dimenticandosi lui, di convenire con me almeno sul flop dell’ALPE ad Aosta; stante il fatto che ad esempio a Nus dove c’è stata un’altra consultazione “primaria” per il sindaco, si sono presentati a votare in 400 (quattrocento). E’ probabile che a Nus, domenica, non tirasse vento come ad Aosta…

  24. Signor Bruscia,
    quindi la sua è una tecnica? Scrivere senza farsi capire, tanto le rispondono comunque? Non la trovo così geniale.

    Sulle primarie: io ho scritto che sono state deludenti, per il semplice motivo che l’AAP si era fissata come limite “psicologico” i 1000 votanti. Le considero però paragonabili a quelle del PD di qualche mese fa (che, tra l’altro, aveva perso circa il 30 per cento dei voti rispetto a due anni prima), perché in quell’occasione erano candidate 55 persone, che hanno fatto campagna attiva, sulla scia di una campagna nazionale durata oltre un mese. In questo caso, i candidati che hanno fatto campagna – legga: chiamato amici e parenti a votare, oltre ai simpatizzanti e agli aderenti ai partiti – erano solo tre, la campagna è durata (per scelta) meno di dieci giorni ed era limitata alla città di Aosta.
    Arrivare quindi a capire il peso delle due coalizioni (ALPE – FdS – aLF vs. PD – IdV – PS) sarà una prerogativa del 23 maggio.

    Saluti
    PS: io non andrei a tirar fuori i singoli paesi. A Verrès, una popolazione simile a Nus, la lista civica alle primarie ha raccolto metà dei voti. Cosa significa? Che sono realtà diverse e non paragonabili

  25. Gentile Eric M. Conta accetto e condivido alcune sue valutazioni che considero giuste. Questo per dirle che il sottoscritto non è chiuso in un bozzolo. Le devo tuttavia fare un appunto. Lei dice: L’ALPE è nata dalla fusione di chi sapeva che nell’Union si conta solo se si segue la linea di Rollandin. E’ vero ma il concetto è più complesso. Io penso che l’ALPE sia nata dopo che Aosta viva e RV hanno incassato sconfitte a livello elettorale importanti e dunque anche di simpatia popolare. Questo è successo dopo avere raggiunto il tetto massimo di supporter. In effetti nessuno si è accorto della differenza che passa tra la politica dell’UV e quella dell’AAP. Gli uomini che da anni continuano a votare autonomia hanno etichettato questo fatto come “l’UV buona e l’UV cattiva”, preferendo fra le due votare l’originale. Per quello che riguarda l’accenno da lei fatto ai voti che non si vogliono dividere con nessuno, posso confermarle che in Valle c’è una pessima abitudine e precisamente quella di andare a pescare e saccheggiare i contenitori altrui; perchè qui i cossiddetti partiti autonomisti d’opposizione, non riuscendo ad avere un’organizzazione più efficace preferiscono assumere posizioni laterali, mimetizzate, che viaggiano persino in fotocopia. Si cerca anche di fare “ammuina” accogliendo nella propria dirigenza dissidenti ed ex pur di fare funzionare lo specchietto delle allodole. E come dice giustamente lei: “Perdere voti a livello personale per il bene dell’alleanza o del partito è cosa assai indigesta.”

    Gentilissima Cesara Pavone, mi sono informato: non credo che lei come dichiara sia a corto di neuroni o abbia le sinapsi elettriche interrotte o danneggiate. Lei non è una sconosciuta dichiarata come lo è il sottoscritto. Io partecipo modestamente solo all’attività di un partito e come lei ho l’aggravante di abitare in Valle da ben 25 anni. So che è impegnata, là nella sua amata terra lombarda, in organizzazioni varie, non ultima quella che vede nell’acqua la sua battaglia principale o quella sulla mostra dei lavatoti del triangolo lariano. Dunque già tempo fa quando ci incrociammo sul blog di Calì, imparai a conoscerla e quella volta invece di dialogo ricevetti solo indifferenza. Solo ora ho capito che in Valle per essere qualcuno è necessario essere responsabili di qualche cosa, di qualche organizzazione e naturalmente di avere un riscontro visivo su qualche fonte informativa. Solo così si può staccare il ticket che ti fa entrare nell’Olimpo di persone che possono dire la propria senza essere sbertucciati gratuitamente. Vede io non ho la memoria corta e credo di ricordare bene quanto lei ebbe a dire come ex appartenente ai Verdi i giudizi dati sulla gestione del partito valdostano, e che in qualche modo l’aveva isolata. Nessuno ha mai smentito né lo farà, l’affermazione che Carlo Curtaz sia un galantuomo. Ma su questa base le posso assicurare che in Valle di galantuomini patentati ne conosciamo parecchi e non per questo vengono candidati a sindaco. La dirittura morale è un buon viatico ed è un valore per cui noi del PD puntiamo moltissimo, e conta in percentuale per una quantità elevatissima, ma oggi per amministrare una città non è sufficiente avere solo questa. Veda di non fraintere, grazie.

  26. Caro signor Giorgio, la mia affermazione sull’ALPE non era forse completamente precisa e voleva avere certamente un taglio provocatorio.

    Il problema di fondo, in Valle ma non solo, è che c’è troppo interesse su chi andrà a sedersi dove e poco su che cosa costui farà una volta arrivato ad occupare la fatidica poltrona. La memoria mi fa forse difetto ma non ricordo un politico che alla fine della legislatura non si fosse più ricandidato per “avere raggiunto gli obiettivi prefissi dal programma”