Chi l’avrebbe mai detto… L’Union Valdôtaine alleata con il centro-destra. Fino ad un paio di anni fa, era talmente impensabile da sembrare impossibile. Caveri tuonava contro Berlusconi, Rollandin attaccava Berlusconi, Viérin fulminava il governo Berlusconi, tutti sbeffeggiavano Brunetta e tutti andavano a braccetto con il PD e i suoi predecessori partitici, con tanto di sottosegretari dalemiani e lodi prodiane, di attacchi ad AN “centralista” e alla Lega “finto-federalista”.
Oggi, invece, per opportunità politica o finanziaria, tutto il passato – non andrei a scomodare la Resistenza e il fascismo, se fossi un politico locale, perché basta appena voltarsi e non spingere lo sguardo troppo in là – è cancellato, e di colpo il partito dell’amore abbraccia il mouvement, e viceversa. L’ALPE abbraccia il PD, che però gli tira calci nelle parti basse: bipolarismo valdostano.
Ciò che stupisce, al di là del motto “in politica tutto è possibile“, è che l’UV si troverà alleata nemici storici come Giancarlo Borluzzi – che anche da dentro il PdL non ha mai smesso di far sentire le sue idee – e Alberto Zucchi, e si ritroverà quegli Eddy Ottoz o Ettore Viérin che erano usciti sbattendo la porta e facendo un bordello inimmaginabile sui meccanismi interni dell’UV, sul clientelismo, sul socialismo reale e sull’autonomismo monco. E, dall’altra parte, il PdL si ritroverà persone come Leonardo La Torre e Bruno Giordano, che hanno contribuito a fondare Forza Italia nel ’94, per poi fare rotta verso sinistra e rientrare all’ovile dopo una lunga circumnavigazione dell’arco costituzionale.
Il passato, in politica, conta davvero poco, se non per i pourparler dei giornali e della ggente. Il passato ha il peso di un chilo di piume se si è dalla stessa parte. Se si è dalla parte opposta, ha il peso di un chilo di piombo: per lanciare attacchi subdoli e irreali ci si attacca alla minima salamella mangiata alla festa dell’Unità o al pacato saluto romano sfoderato sotto la lupa…
Il problema è che, fino ad ora, di futuro non ha parlato ancora nessuno.
Dicesi “prostituzione politica”… nulla di troppo nuovo… :P
Un chilo è sempre un chilo, piume o piombo, cambia il volume.
L’assenza di memoria è il “bello” del popolo italiano, il 24 aprile tutti (quasi) fascisti il 25 tutti (quasi) partigiani, il 26 tutti (quasi) “democristiani”.
I quasi si riferiscono ai pochi allieni che avendo sbagliato paese ritengono una virtù la coerenza!