«Vogliamo che le primarie siano un momento di partecipazione, perché la partecipazione è democrazia. Vogliamo uscire dalle sedi dei partiti e portare le idee e le discussioni tra la gente: ogni cittadino che si riconosca nel nostro progetto può candidarsi». Carlo Perrin, coordinatore dell’ALPE, lancia le primarie e spera di aprire le porte della sua coalizione a tutti i cittadini – anche ai sedicenni e agli immigrati residente in Valle da tre anni – che si riconoscano nel centro-sinistra.
Entro quattro giorni, i nomi degli sfidanti. Poi altri dieci giorni, e si saprà il candidato sindaco per ALPE, Federazione della Sinistra e associazione Loris Fortuna.
Quindici giorni che portano all’11 aprile: l’ALPE si sveglia oggi da un sogno in cui le elezioni erano lontane, per scoprire che la democrazia ha tempi rapidissimi e il suono della sveglia si avvicina. Se Perron è l’uomo invisibile, Perrin vuole essere Flash.
Anomalie spazio-temporali
Entrando nella sede dell’Alleanza autonomista progressista, sul campanello c’è ancora scritto “Sen. Carlo Perrin“: un passato rassicurante, un futuro con l’acqua alla gola. Le primarie, un progetto ambizioso che doveva mettere assieme tutto il centro-sinistra, rimarranno di fatto sulla carta. Gli accordi con il PD sembrano esclusi, perché il partito di Donzel non accetterà mai di appoggiare un candidato uscito dalle primarie ALPE-comunisti-radicali. E anche l’IdV si è tirata fuori perché «non dispone delle forze necessarie per partecipare attivamente al nostro progetto», spiega Perrin. Ci si chiede allora come possa andare da sola: ma Roma ha deciso così. Anche i grillini, che qualche mese fa sembravano intenzionati a presentare una lista “della rete”, non correranno.
Gli infiltrati
Come possano i candidati alle primarie «riportare la discussione sulle idee e sulle proposte e non solo sui nomi», in dieci giorni di campagna elettorale, non è dato saperlo: le primarie del passato hanno visto campagne elettorali intense e di circa un mese, tranne le ultime, quelle pugliesi, che si sono trasformate in un plebiscito per Nichi Vendola. Le candidature sono aperte a persone che siano riconducibili “alla storia politica, sociale e culturale della coalizione formata dall’ALPE, dall’associazione Loris Fortuna e dalla Federazione della Sinistra“. Un comitato di tre garanti vigilerà sulle candidature, per evitare che l’arma delle primarie divenga a doppio taglio.
Da “non so” a “stiamo discutendo”
Non si sa dove saranno gli otto o dieci seggi, così come non è dato sapere i nomi dei possibili candidati, così come non si sa se ogni forza sarà rappresentata da un candidato e poi da una lista sulla scheda elettorale del 23 maggio. Così come non è dato sapere quale sarà la reazione alla decisione dell’UV tra PD e PdL: Ego Perron – l’uomo invisibile, perché non ha lasciato trasparire alcun segnale fino ad ora sulle possibili alleanze – potrebbe addirittura permettersi di correre da solo contro questa (ennesima) sinistra spezzatino. ALPE-radicali-comunisti discutono i dettagli delle primarie, aspettando le decisioni del PD.
Scenari apocalittici e tappeti rossi all’UV
Se il PD verrà scaricato dagli autonomisti, tre sinistre contro un centro-destra potranno fare la fine di Forza Italia nel 2005: pochi rappresentanti, costretti ad un’opposizione poco efficace. Arrivare ai sei rappresentanti ALPE e ai cinque PD attuali sarebbe impossibile anche aumentando – e di molto – i voti. Se invece il PD rimarrà in maggioranza, Raimondo Donzel – da Superpippo a Superman in un battito di ciglia – avrà messo a segno il suo capolavoro che indicherà, almeno per un lungo periodo, che un’alternativa di destra o di sinistra in Valle non è possibile.
Francesco Lucat (PRC) sostiene che «il fatto che l’UV tratti con il fascio attuale, la Lega, fa rivoltare nella tomba l’anima di Emile Chanoux»: possiamo considerare un segnale che Lega Nord e PdL arrivino a definire Aosta “capitale dell’Autonomia“?
La non partecipazione dell’IdV alla primarie dell’ALPE è stata decisa dall’esecutivo locale di concerto con il partito nazionale. Nessuna scelta è stata imposta.
Mah… questa scelta dell’IdV mi puzza… Non è che aspettate il PD e poi andate con lui???
Penso che ci sarà qualcun altro che si rovescerà nella tomba… non riesco ancora a capacitarmi come Francesco Lucat e la sua gente sia diventato, credendoci, un personaggio improvvisamente affidabile per l’ALPE e per tutti coloro che vedevano come fumo negli occhi questa sinistra radicale da cui fuggire inorriditi… Fino a poco tempo fa suscitavano pena e commiserazione tra gli esponenti di Valle d’Aosta Vive e Renoveau valdotain. Mi chiedo che cosa possa essere così tanto cambiato tra questi due partiti, da poter stringere un’alleanza così “spuria”. Io penso che entrambi gli schieramenti si siano venduti vicendevolmente l’anima, tanto per essere da una parte sdoganati come partito più moderato, e dall’altra per potere farsi raffigurare e accreditare come un partito di centro sinistra. Insomma un pò come a quei due disperati che avendo una gamba sola a testa, uno la destra l’altro la sinistra, si accompagnavano abbracciati per fare qualche metro di strada.
Può darsi, ma almeno noi camminiamo con gambe nostre, il PD invece aspetta l’aiuto/sostegno dell’UV per poter camminare… Altrimenti se ne sta seduto sulla panchina aspettando il treno che passi…
mi fa un pò ridere l’intervento di giorgio. Si è provato in tutti i modi a cercare di creare la più ampia coalizione di centro-sinistra in ottica di battere l’union e cosa riescono a fare i militanti del PD? Accusare i comunisti di essersi venduti! Ma sarà il vostro PD venduto a cercare a tutti i costi l’accordo con l’Union. Irresponsabili, assetati di poltrone, inciuci, casta, vergogna! :)
Comunque davvero: questa logica di cercare sempre il nemico più a sinistra è terribile. Siete davvero degli irresponsabili voi del PD. Ma davvero tanto. Spero che i cittadini valdostani capiscano che se si è arrivati a questa situazione di spezzatino non sarà per colpa dei comunisti, che con senso di responsabilità hanno lavorato fin da subito per un progetto ampio e condiviso che si basasse su una politica progressista.
Il PD come struttura esiste da tempo. Le politiche e i programmi pure. Perchè non vi siete mossi verso questa soluzione anzichè scimmiottarne gli atteggiamenti ora? Avete boicottato le vere primarie. Non avete mai portato un voto al PD. Quella della logica di avere sempre il nemico più a sinistra è una balla sesquipedale. Siete sempre rifuggiti da ogni accordo che vi potesse in qualche modo legare al PD. Voi siete sempre i duri e puri… e ora con l’Alpe come vi sentite?
scusate una domanda per i “compagni” del pd: ma la democrazia è in pericolo solo quando l’union non vi dà un posto a tavola?
perchè in altri comuni andate a braccetto cun l’uv? perchè quando l’opposizione, qui più che nel resto del paese, potrebbe avere dei numeri scegliete sempre di appoggiare lo “status quo”? siete progressisti o conservatori? invece di parlare di destra o sinistra come se fossimo nel ’900! guardatevi allo specchio, pdl o pd-l? c’è differenza nei programmi, o cambiano solo i nomi che occupano le poltrone? Per quanto riguarda Francesco Lucat é una persona seria e affidabile e tanto basta. Guardatevi i vostri che bella politica cerchiobottista che fanno.
Io credo che victory73 sia un pochino prevenuto nei conronti del PD. Probabilmente l’autostima della sua posizione deriva da un robusto condizionamento ideologico che ancora oggi vige all’interno del suo partito. Oddio partito… diciamo quel che resta di un partito che fu. Non me ne voglia victory, ma se veramente lui fosse un pochino più accorto si accorgerebbe che questa tornata non vede elezioni politiche, ma – non vorrei sbagliarmi – sono elezioni “Amministrative”. Se poi si addentrasse nei territori, di quel tanto che gli permetterebbe di vedere cos’è la realtà, si accorgerebbe che anche il suo partito è legato ad accordi coperti o visibili. Oppure pensa di poter governare un comune da solo con la maggioranza assoluta del sua partito? A parte il fatto che questo non capiterà mai, ma dovesse succedere che democrazia sarebbe la sua se a governare venisse indicato un partito unico, magari il suo? Caro victory forse sarebbe bene essere più realisti (e maturi) se si vuole governare con l’apporto di una politica che non sia quella della destra.
Innanzi tutto non ho nessuna appartenenza partitica, ma una sana predisposizione alla cura della “cosa pubblica” a partire da alcuni ideali (forse è superato qs termine, ma non so quale possa essere un’alternativa a quella di tendere a qc in cui crediamo!). Il problema non è quello di presumere di poter governare da soli (non so bene chi siano qs soli, se ne sono rimasti…!), ma di trovare un nesso, una percettibile assonanza con quelli con cui si vorrebbe amministrare il comune. Sarò concreto, anzi basso: ma come si può partecipare con convicimento alla campagna contro la costruzione dell’inceneritore e dopo dimenticarsene perché si pensa di accordarsi per una nuova tecnologia meno inquinante e più sicura. Il problema è che in questo modo la sinistra dimostra di non avere un modello realmente, concretamente e maturatamente “altro” rispetto a quello della destra: che differenza c’è tra destra e sinistra se nelle cose da amministrare usiamo lo stesso metro ed abbiamo anche il medesimo obiettivo? Qual’è la differenza, la diversità tanto decantata e per cui tanto ci battiamo, se non abbiamo il coraggio di riconoscere neanche la nostra?
Caro giorgio non sono mai stato prevenuto nei confronti del PD ma, non me ne voglia, i risultati di questo “pasticciaccio” non mi sembrano brillare: ad Aosta aspettiamo da anni una pista ciclabile praticabile in città, una raccolta differenziata degna di questo nome, un’Università non di proprietà dei soliti noti, spazi di partecipazione, un pensiero costruttiva sulla picoola industria e imprenditoria locale e una forte collaborazione tra cittadinanza che a diverso titolo (partiti, movimenti associazioni, parrocchie) si occupa quotidianamente con le proprie mani di contribuire al bene di tutti guardandolo da sinistra. E questo, mi spiace, ma è irrinunciabile!