«Erano anni che non si vedevano così tante persone in piazza, ad Aosta»: Raimondo Donzel, segretario regionale del PD, è soddisfatto del risultato, in termini di partecipazione, del “presidio democratico per la legalità” organizzato sabato 13 marzo in piazza Chanoux, in contemporanea con la manifestazione romana in piazza del Popolo contro il decreto salva-liste del Governo. Per la prima volta nella storia recente, anche qualcuno degli aderenti ai partiti autonomisti è sceso in piazza per manifestare.
All’iniziativa del Partito Democratico, a cui hanno aderito l’Italia dei Valori, la Federazione della Sinistra, il Partito Socialista, l’associazione radicale Loris Fortuna e il neonato movimento autonomista ALPE, hanno partecipato un centinaio di persone, soprattutto militanti dei partiti organizzatori e aderenti alle tante associazioni del centro-sinistra valdostano. «Non c’è alcuna chiave di lettura politica – ha spiegato Donzel – perché la manifestazione era aperta a tutti, anche ai cittadini che votano a destra ma che tengono al rispetto delle regole».
Presenti, tra gli altri, i consiglieri regionali dell’ALPE Patrizia Morelli e Alberto Bertin e l’ex consigliere DS Giulio Fiou.
Sapete che, per noi del PD-VdA rimettere in piedi l’Unione non è il massimo delle nostre aspirazioni. Ma oggi non si può pensare realisticamente di vincere in Valle d’Aosta. A me sembra un’utopia il solo pensarlo perchè i numeri sono veramente crudeli. Pertanto suppongo che sia importante risolvere i problemi più urgenti delle gente, anche da posizioni di minoranza cercando di strappare, mediando pragmaticamente, concessioni favorevoli. Continuo a dubitare che questo sia possibile con questa maggioranza così possente e con una certa opposizione balbettante, ma pretenziosa. Non ci si rende conto che un partito per essere di governo deve avere non solo le doti necessarie e le qualità per esprimerle, ma pensare che se non si hanno i numeri è inutile costruirsi finte realtà.
Comunque è stata una bella manifestazione. E’ stata soprattutto una bella piazza, festosa, tranquilla e che ha visto di nuovo persone esporsi. Non una folla vociante, ma molte decine di persone seppur disilluse ma non rassegnate. Soprattutto non è stato uno stanco rituale o una semplice iniziativa elettorale ma la testimonianza di una forte e lucida volontà di ripartire. Sì, ripartire. Frase che da tempo era stata messa in disparte, vista l’aria pesante che continuava a tirare contro il PD e la sinistra in generale. Una piazza matura. Essere di sinistra significa fare gli interessi delle classi sociali più deboli facendo quello che è possibile fare nelle condizioni date, non illuderle con slogan vuoti.
Chi manifestava contro il governo di cui faceva parte o chi diceva che il governo di centrodestra o quello di centrosinistra erano uguali oggi può toccare con mano le cazzate che sosteneva.
Caro e affezionato Giorgio Bruscia, le consiglio un articolo interessante sull’argomento.
Saluti
Meno male (che c’è Carla Bruni) che ci sono gli aficionados come me a tenere in vita un minimo di dibattito e conseguentemente fare sopravvivere un libero spazio. Non mi piace fino in fondo il significato del tuo link. Perchè non vedo mai una risposta che guardi al futuro con più serenità e con più ottimimismo? A Roma la primavera comincia timidamente a farsi sentire. Alternativa è la parola più pronunciata. La piazza chiede unità ma i leader si mostrano uniti fino a un certo punto. Per ora si limitano a sfilare uno dopo l’altro. Evitando la classica chiusura tutti insieme, e la Canzone popolare. In quanto ai link te ne propongo uno un pò più eucumenico
Io trovo che nella manifestazione si sabato, ad Aosta, l’aspetto caratterizzante fossero i gruppetti separati e poco dialoganti. Quelli dell’ALPE in un angolo, i comunisti al loro banchetto, gli idivini con le loro bandiere e il PD tutto attorno – se dimentico qualcuno, mi spiace. Una piazza in cui si rilevano maggiormente le differenze interne piuttosto che la comunione di intenti. E che, ancora peggio che nell’esperienza dell’Unione, fa di tutto per non discutere dei propri problemi. Il suo link, Bruscia, porta il discorso a livello nazionale: speranze, ma poca concretezza
Saluti
Penso che ai signori dell’ALPE la piazza non sia gradita perchè non è nel loro Dna. All’atto pratico, erano uno o due o almeno per contarli era sufficiente sfruttare le dita di una mano, e mi scuso per l’omonimia… In effetti lei, gentile signor Mano dice bene quando enuncia che: “In una piazza si rilevano maggiormente le differenze interne piuttosto che la comunione di intenti”. Chi volesse vedere anche in questo atteggiamento di sufficienza (la presenza dell’ALPE era stata annunciata come metaforica) come un comportamento diverso dal PD lo si è subito notato. In effetti all’interno di una manifestazione politica, come quella che si è svolta sabato – tendente a difendere certi diritti – si è subito capito che in Valle d’Aosta il rappresentante per eccellenza del Centrosinistra è il PD e nessun altro può pretendere di scopiazzarne il comportamento. Non è nelle loro corde! C’era anche l’IdV che senza essere fagocitata dal PD si è trovata come ha detto lei… il PD tutto attorno! Mi auguro che questo sia un buon segnale.
Se poi qualcuno volesse verificare quante persone erano in piazza, non deve fare altro che leggere la cronaca assai precisa e ricca di dettagli che il foglio locale de “La Stampa” ha fatto sulla manifestazione di sabato. Poichè siamo in prossimità del 1° Aprile, avviso subito che sarebbe tempo sprecato andare a cercare questo servizio. Non esiste.